In occasione del centenario della nascita di Franco Pinna, il MAN svela un lato inedito del grande fotografo neorealista: il colore. Una mostra con 80 opere restaurate che raccontano la Sardegna tra il 1953 e il 1967, da Orgosolo alla Barbagia, rivelando una dimensione poetica e sorprendente, lontana dal classico bianco e nero.
Conosciuto universalmente per il suo rigoroso bianco e nero, Pinna viene qui riscoperto attraverso un corpus di immagini a colori a lungo dimenticate, frutto di un attento lavoro di recupero e restauro digitale.
I percorsi della mostra:
Un viaggio inedito: Dalla prima campagna a colori a Orgosolo (1953) fino alle cronache sul banditismo e le proteste dei pastori del 1967, passando per i riti dell'Argia a Tonara.
Colore e Attualità: Scoprirai perché Pinna usava il colore: una necessità dettata dalle riviste patinate dell'epoca (come L’Espresso e Panorama), esposte in mostra, che richiedevano immagini vivide e attuali.
Documento e Rito: Un'occasione per vedere la Sardegna arcaica e moderna insieme, attraverso quello sguardo che Federico Fellini definiva "da ierofante", sospeso tra l'occhio dello scienziato e quello del sacerdote.
L'esposizione include confronti diretti tra scatti a colori e in bianco e nero dello stesso soggetto, svelando la straordinaria versatilità di uno dei padri della fotografia italiana del Novecento.


