Spazio ILISSO » Arte Archivi Museo

Via Angelo Brofferio, 23

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SPAZIO ILISSO / Arte Archivi Museo
tempo stimato visita 1.00h)
Orari: 10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00
Giorno di chiusura: Lunedì - Martedì mattina
Costo biglietto: 5€ - ridotto 3€ (dai 18 ai 25 anni) - gratuito under 18
persone con disabilità e accompagnatore; giornalisti, guide turistiche abilitate.


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Spazio Ilisso Arte Archivi Museo ha sede nell'armonico complesso architettonico in stile déco, in precedenza una abitazione nota come Casa Papandrea, situato nel centro storico di Nuoro.
Uno Spazio espositivo privato, luogo inclusivo che accoglie i visitatori in un'atmosfera suggestiva. Varcata la soglia del cancello d’ingresso in ferro battuto, ci si immerge in un'esperienza visiva incantevole: nei profumati giardini, tra piante centenarie ed essenze rare che custodiscono le sculture dei grandi maestri dell’arte sarda. Gli interni, sapientemente restaurati con un recupero filologico, conservano anche i pavimenti originali realizzati con sorprendenti cementine, risalenti ai primi anni del secolo, che caratterizzano i diversi ambienti delle differenti sale espositive.



MOSTRE PERMANENTI

MUSEO DELLA SCULTURA DEL 900 SARDO

 

La collezione permanente, allestita al piano terra, offre una sintesi avvincente della storia della scultura sarda del Novecento, con oltre 100 opere realizzate dai massimi artisti isolani.
Il viaggio inizia con Francesco Ciusa, il primo scultore sardo, artista molto amato nell’Isola, celebrato dalla critica italiana. La sua "La madre dell'Ucciso" fu accolta con entusiasmo alla Biennale di Venezia del 1907. Il percorso prosegue e tra gli artisti più acclamati dalla critica, che hanno lasciato un segno indelebile nel XX secolo Costantino Nivola occupa un posto di notevole rilievo. Una notorietà non solo in ambito nazionale ma il suo talento ha avuto un impatto significativo anche negli Stati Uniti per il suo apporto all'architettura moderna e al design urbano. 

 




A seguire Salvatore Fancello, da Giò Ponti riconosciuto come uno dei "fondatori e nuovi adepti della moderna ceramica italiana". Una giovane meteora, scomparsa ad appena 25 anni la cui arte ha lasciato un segno indelebile originalissimo. Prossima al ceramista dorgalese Maria Lai, le cui opere intense, tra esse Le fate operose n. 2  e il docufilm della prima opera relazionare Legarsi alla Montagna, dell’artista e amico Tonino Casula, abitano lo spazio a lei riservato e sottolineano la qualità espressiva ormai consacrata a livello nazionale e internazionale con la Biennale di Venezia e Kassel, Documenta 14, nel 2017 per citare alcune delle numerose esposizioni a lei dedicate.



Tra le opere della collezione permanete si staglia il modello in legno e gesso, ideato dall’artista Eugenio Tavolara, matrice della porta in bronzo della Chiesa della Solitudine, situata ai piedi dell’Ortobene, che accoglie le spoglie del premio Nobel Grazia Deledda in una sala che propone le opere sacre di questo poliedrico designer.